mercoledì 28 aprile 2010

Verita' storiche....L'ITALIA c'e' costata SANGUE!!!

In questi giorni, finalmente anche il governo Berlusconi deve fare i conti con i suoi compromessi politici con il partito anticostituzionale che gli regala la vittoria quando la sinistra per svariati motivi non riesce a governare e cade il governo.
Il sig. Bossi finalmente si mette i pantaloni e cerca di impiantare il federalismo e iniziare il suo cammino alla secessione.
La mia reazione.... Impaurito?? Attonito??? Dispiaciuto???? Preoccupato??? No!!!!
Cari amici, l'unita' d'Italia ha solo circa 150 anni e tutto cio' che noi studiamo o che ci insegnano a scuola quando si studia la storia dovrebbe essere un poco rivisitato, rivisto con occhi un poco critici e soprattutto a distanza di piu' di un secolo bisognerebbe porsi la domanda se ne e' valsa la pena....o chi ci ha guadagnato o chi ha perso!!!??
La mia visione e' critica rispetto a quelle persone che secondo la nostra cultura scolastica sono considerati come eroi tipo Garibaldi o Cavour o lo stesso Mazzini. Pero' per ora solo vorrei parlare di Garibaldi, il mercenario dei due mondi.....ho studiato un poco fatto alcune ricerche in internet e ora vi racconto cosa ne viene fuori.....ai posteri l'ardua sentenza......
Nato a Nizza il 4 luglio 1807 da una famiglia di marinai, Giuseppe Garibaldi si era imbarcato giovanissimo per lunghi viaggi nel Mediterraneo, nel Levante e nel Mar Nero, giungendo fino al grado di capitano. Era rimasto tuttavia estraneo all'attività politica fino al 1833, quando a bordo del brigantino Clorinda si imbarcò a Marsiglia con un gruppo di sansimoniani, che lo convertirono alle dottrine cristiano-socialiste dell'utopista francese Claude-Henri de Saint-Simon. A Marsiglia Garibaldi ebbe modo di entrare in contatto con gli ambienti mazziniani e di aderire alla Giovine Italia. Nel dicembre 1833 si arruolò nella Marina sarda con il preciso intento di svolgervi propaganda rivoluzionaria e di organizzare a Genova un ammutinamento collegato alla progettata spedizione in Savoia. Ma a causa probabilmente di delazioni che avevano messo sull'avviso leautorità militari, il giorno stabilito per l'insurrezione genovese, il 4 febbraio 1834, Garibaldi fu il solo apresentarsi all'appuntamento e fu obbligato, per sfuggire all'arresto, a mettersi in salvo travestito da contadino. Condannato a morte in contumacia dal tribunale militare di Genova, Garibaldi si rifugiò in Sudamerica dove combatté per la Repubblica del Rio Grande contro l'Impero del Brasile e per l'indipendenza dell'Uruguay contro il dittatore argentino Juan Manuel de Rosas. In America Latina, quando gli inglesi favorirono la secessione di Montevideo dall'impero brasiliano, e la conseguente guerra tra Brasile e Uruguay, Garibaldi venne assoldato per svolgere il ruolo di 'raider', ovvero incursore nelle retrovie dell'esercito brasiliano. Il suo compito fu di sconvolgere l'economia dei territori nemici devastando i villaggi, bruciando i raccolti e razziando il bestiame. Morti e mutilati tra donne e bambini abbondarono, sotto i colpi dei fucili e dei machete dei suoi uomini.
Garibaldi tenuto sempre nascosto dalla storiografia scolastica ufficiale il nostro beneamato eroe nel Sud America si rese colpevole di furto di cavalli e per punizione gli mozzarono l'orecchio destro tanto che fu costretto a fare il capellone per tutta la vita al fine di nascondere una così infamante mutilazione.
In fine venne quindi scelto dall'impero britannico per destabilizzare la Sicilia.... Come poteva, l'Isola, essere ignorata dai centri strategici dell''Impero di Sua Maestà'? Come potevano l'Ammiragliato e la City trascurare la posizione della Sicilia, al centro geografico del Mediterraneo, proprio mentre si stava lavorando per realizzare il Canale di Suez? La nuova via sarebbe divenuta l'arteria principale dei traffici commerciali e marittimi dell'Impero Britannico. Come potevano ignorare tutto ciò i Premier e i Lord, gli imperialisti conservatori e gli imperialisti liberali, i massoni e i missionari d'Albione? Come? E come potevano dimenticare che, all'epoca, il Regno di Napoli e le marinerie di Sicilia e della Campania, marinerie mediterranee, fossero dei temibili concorrenti per la flotta commerciale inglese? Come potevano?
Il 'General Intellect' dell’imperialismo inglese, il maggiore dell'epoca, non poteva certo ignorare e trascurare simili fattori strategici. Loro no. Semmai a ignorarlo è stato tutto il circo italidiota dei laudatori del Peppino longochiomato e barbuto. Tutti i raccoglitori di cimeli garibaldineschi, più o meno genuini, non hanno mai avuto il cervello (il cervello appunto!) di capire e studiare questi 'trascurabili' elementi.
Tralasciando la biografia e gli interessi dei fratelli Rubattino, che attuarono quella vera e propria 'False Flag Operation' detta 'Spedizione dei Mille', giova ricordare che Garibaldi, prima di partire da Quarto, era stato convocato presso la Loggia 'Alma Mater' di Londra. Vi fu una festa pubblica, di massa, che lo accolse a Londra e lo accompagnò fino alla sede centrale della massoneria anglo-scozzese. 'La più grande pagliacciata a cui abbia mai assistito' scrisse un testimone diretto dell'evento. Un tal Karl Marx.
Colui che richiese l'intervento di Garibaldi, in Sicilia, effettivamente fu un siciliano, Francesco Crispi. Egli venne inviato a Londra, presso i suoi fratelli di loggia, per dare l'allarme al gran capitale inglese: Napoli stava trattando con una azienda francese per avviare un programma per meccanizzare, almeno in parte, le miniere e la produzione dello zolfo.
Il progettato processo di modernizzazione della produzione mineraria siciliana, avrebbe alleviato il popolo siciliano dalla piaga del lavoro minorile semischiavistico delle miniere di zolfo. Ma i baroni proprietari delle miniere, stante l'alto margine di profitto ricavato dal lavoro non retribuito, e timorosi che l'interventismo economico della 'arretrata amministrazione borbonica', potesse sottrarre loro il controllo dell'oro rosso, decisero di chiedere l'intervento britannico, allarmando Londra sul destino delle miniere di zolfo. Non fosse mai che lo stolto Luigi Napoleone potesse controllare il 90% di una materia prima necessaria alle macchine e alle fornaci del capitale imperiale inglese.
Tutto ciò portò alla chiamata alle armi del loro 'eroe dei due mondi'. E i 'carusi' delle miniere solfifere devono ringraziare Garibaldi, e i suoi amici anglo-piemontesi, se la loro condizione semischiavista si è protratta fino agli anni '50 del secolo scorso.
Va sottolineato che i vertici della marina borbonica, come quelli dell'esercito napoletano, erano stati corrotti con abbondanti quantità di oro turco e di prebende promesse nel futuro regno unito sabaudo. Così si spiega il comportamento della marina napoletana, che alla vigilia dello sbarco di Garibaldi, sequestrò una nave statunitense carica di non meglio identificati 'soldati' (i notori mercenari), ma che subito dopo la rilasciò. Così come, nello stretto di Messina, la squadra napoletana evitò di ostacolare, ai garibaldini, il passaggio del braccio di mare, permettendo a Garibaldi e a Bixio di sbarcare sulla penisola italiana. Da lì fu una corsa fino all'entrata 'trionfale' a Napoli, dove Garibaldi fece subito assaggiare il nuovo ordine savoiardo: fece sparare sugli operai di Pietrarsa, poiché si opposero allo smantellamento delle officine metalmeccaniche e siderurgiche fatte costruire dall''arretrata' amministrazione borbonica.

BRIGANTAGGIO
In seguito a questa specie di colonizzazione anglo-piemontese...... (I 1089 garibaldini, in realtà, erano solo l'avanguardia del vero corpo d'invasione, una armata anglo-piemontese di 20000 soldati, per lo più mercenari, che attuarono, già allora, la tattica di eliminare qualsiasi segno di riconoscimento delle proprie forze armate. Infatti il corpo era costituito, in maggioranza, da ex zuavi francesi che avevano appena 'esportato' la civiltà nei villaggi dell'Algeria e sui monti della Kabilya. Inoltre, erano presenti alcune migliaia di soldati e carabinieri piemontesi, momentaneamente posti in 'congedo', e riarruolati come 'volontari' nella missione d'invasione. Eppoi c'erano i veri e propri volontari/mercenari, finanziati per lo più dall'aristocrazia e dalla massoneria inglesi.)....si e' sviluppata una vera e propria guerra civile Una guerra che costò, forse piu' di 100000 vittime. Prezzo da mettere in relazione con i 4000 morti, in totale, delle tre Guerre d'Indipendenza italiane. Solo tale cifra descrive la natura reale del processo di unificazione italiana. Tale guerra contro la colonizzazione piemontese ai giorni nostri e' arrivata con il nome di fenomeno del Brigantaggio.......VERGOGNA!!!!! Dov'e' la verita' storica?????? La prima vera e propria resistenza in ITALIA...e' stata fatta dai nostri antenati meridionali....contro dei quali sono stati finanche montati lager...

La fortezza di Fenestrelle per esempio....
Un genocidio la cui portata è mitigata solo dalla fuga e dall'emigrazione forzata, nell'inesorabile comandamento di destino: "O briganti, o emigranti".

Il governo piemontese dovette affrontare il problema dei prigionieri, 1700 ufficiali dell'esercito borbonico e 24.000 soldati, senza contare quelli che ancora resistevano nelle fortezze di Gaeta, Messina e Civitella del Tronto.
A migliaia questi uomini furono concentrati dei depositi di Napoli o nelle carceri, poi trasferiti con il decreto del 20 gennaio 1861, che istituì "Depositi d'uffiziali d'ogni arma dello sciolto esercito delle Due Sicilie".

Cinquemiladuecentododici condanne a morte
6564 arresti
54 paesi rasi al suolo
centinaia di migliaia di morti
La prima pulizia etnica del mondo occidentale (Legge Pica)
La Marmora ordinò ai procuratori di "non porre in libertà nessuno dei detenuti senza l'assenso dell'esercito".
Per la maggior parte furono stipati nelle navi peggio degli animali (anche se molti percorsero a piedi l'intero tragitto) e fatti sbarcare a Genova, da dove, attraversando laceri ed affamati la via Assarotti, venivano smistati in vari campi di concentramento istituiti a Fenestrelle, S. Maurizio Canavese, Alessandria, nel forte di S. Benigno in Genova, Milano, Bergamo, Forte di Priamar presso Savona, Parma, Modena, Bologna, Ascoli Piceno ed altre località del Nord.
Per oltre dieci anni, tutti quelli che venivano catturati, oltre 40.000, furono fatti deliberatamente morire a migliaia per fame, stenti, maltrattamenti e malattie.
Quelli deportati a Fenestrelle, fortezza situata a quasi duemila metri di altezza, sulle montagne piemontesi, sulla sinistra del Chisone, ufficiali, sottufficiali e soldati (tutti quei militari borbonici che non vollero finire il servizio militare obbligatorio nell'esercito sabaudo, tutti quelli che si dichiararono apertamente fedeli al Re Francesco II, quelli che giurarono aperta resistenza ai piemontesi) subirono il trattamento più feroce.
Fenestrelle era un insieme di forti, protetti da altissimi bastioni ed uniti da una scala, scavata nella roccia, di 4000 gradini.La liberazione avveniva solo con la morte ed i corpi venivano disciolti nella calce viva collocata in una grande vasca situata nel retro della chiesa che sorgeva all'ingresso del Forte.

In verita'......ditemi voi.....l'unita' d'ITALIA E' COSTATA SANGUE e continua a costare sangue sempre a noi meridionali....derubati!!!! Perseguiti....sfruttati ancora oggi....e se il sig. Bossi vuole farsi la Padania o quello che sia in verita' vi dico amici....L'ITALIA SIAMO e SAREMO sempre NOI POPOLO MERIDIONALE!!!!
Di fatti anche il nome l'ITALIA ci appartiene tale nome deriva dal vocabolo "Italòi", termine con il quale i Greci designavano i Vituli, una popolazione che abitava le terre a sud dell'istmo di Catanzaro, grosso modo l'area oggi occupata in buona parte dalla province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, e che adorava il simulacro di un vitello. Il nome significherebbe quindi "abitanti della terra dei vitelli". Secondo Dionigi di Alicarnasso la popolazione degli Itali era costituita da una parte dei Siculi che non varcò lo Stretto per stabilirsi nell'odierna Sicilia, rimanendo dunque nell'estremo lembo di terra che è l'attuale Calabria centrale. Tale popolo avrebbe assunto il proprio nome dal leggendario re Italo, così che la zona precedentemente detta Ausonia avrebbe preso il nuovo nome di "Italia" (come riportato anche da Tucidide e Virgilio).

SI FACCIA LA PADANIA!!!!! SE NE VADA A FANCULO in mezzo alla sua nebbia!!!!! NOI SIAMO E SAREMO SEMPRE ORGOGLIOSI DI ESSERE TERRONI!!!!!CI E' COSTATO SANGUE!!! e forse prima dell'unita' il SUD stava senz'altro in migliori condizioni e molto piu' ricco rispetto alle zone piu' settentrionali, che grazie al sud hanno ottenuto la ricchezza per svilupparsi pero' questa e' un'altra storia e magari ne parleremo in un altro momento.
GRAZIE A TUTTI PER l'attenzione......l'articoletto e' lungo pero' spero che abbia chiarito determinate situazioni e che voi lettori non vi sentiate offesi dalle azioni della Lega Nord...bensi orgogliosi di essere meridionali e magari se ci sara'una secessione, che ben venga identifichiamola come la fine di un tipo di colonizzazione!!!!